lunedì 23 novembre 2015

Doctor Who di Douglas Adams: Shada (Gareth Roberts) e La Città della morte (James Goss)



Per festeggiare il 52° compleanno della mia serie preferita ho deciso di fare questa recensione, spero che vi piaccia.

Salve oggi vorrei parlarvi di due libri che ho letto ultimamente, entrambi appartenenti alla saga del dottore (o Doctor Who) e scritti per lo show da Douglas Adams (lo scrittore che ha ideato la trilogia in cinque parti: "Guida galattica per autostoppisti"). Adoro sia Docotr Who (di cui sfegatato fan) sia Douglas (anche di lui un sfegatato fan) quindi la notizia della pubblicazione delle sue sceneggiature (quella di Shada è completamente inedita) trasformate in romanzi hanno alzato hai livelli di guardia le esclamazioni giulive della mia scimmia sulla spalla collazionatrice. Sono libri che ogni appassionato di Doctor Who o di Douglas Adams non può farsi sfuggire e che grazie alla Mondadori possiamo finalmente recuperare.



Partiamo da Shada il primo in ordine di pubblicazione italiana


Shada fu un irrealizzato arco narrativo delle serie britannica a tema fantascientifico Doctor Who. Nelle intenzioni degli autori avrebbe fatto da elemento di chiusura per le diciassettesima stagione (1979-80) con protagonista il quarto dottore (Tom Baker, il più famoso dottore del primo periodo di Doctor Who). Uno sciopero degli operatori della BBC però non permise la conclusione dello sceneggiato che non fu mai mandato in onda (anche se ci sono stati nel corso del tempo alcuni tentavi di riutilizzo del materiale completato per finire la storia). Questo per me è libro più interessante dei due, dove la verve comica di Douglas si sente di più e per certi versi potrebbe rivaleggiare con le attuali produzioni del dottore per qualità e entusiasmo suscitato presenti. Adams si dichiarò più volte deluso dal progetto, al punto che provò sollievo che la sua sceneggiatura non fosse andata in onda (mentre sembra che la troupe e Tom Baker furono cosi dispiaciuti della chiusura da mettersi a piangere). Le motivazioni che portarono l'autore ad una totale bocciatura del progetto furono: Nelle intenzioni dell'autore si voleva portare un dottore ormai stufo del proprio "mestiere" di salvatore di pianeti e razze e deciso a mollare tutto. Ovviamente il Dottore non può rinunciare alla sua vocazione e ritorna in azione. Il produttore dell'epoca Graham Williams, non fu dello stesso parere e chiese di riscrivere la sceneggiatura. Nonostante il tergiversare di Douglass il produttore non cambiò idea, costringendo l'autore a riscrivere la storia all'ultimo minuto (senza avere neanche il tempo di ricontrollare la sceneggiatura (di fatti molte correzioni vennero fatte direttamente durante la registrazione dello show). Nonostante le affermazioni di Adams la sceneggiatura non dovette essere a lui poco congeniale visto che ne riusò gran parte per scrivere il suo romanzo "Dirk Gently. Agenzia di investigazione olistica".

La trama vede un vecchio Signore del Tempo, il professor Chronotis (un vecchio amico del Dottore), chiedere urgente aiuto al dottore.  Egli si è ritirato all'università di Cambridge, dove la discrezione regna sovra e dove nessuno si è mai accorto che egli vive li da secoli. Egli ha bisogno dell'aiuto del Dottore, della sua giovane assistente Romana e di K-9, il suo fedelissimo assistente robot dalle sembianze canine. Il professore, lasciando Gallifrey, il pianeta d'origine dei Signori del Tempo, ha portato con sé alcuni souvenir, per lo più innocui (ma poi mica tanto innocui). Ma tra di essi, dimenticato, c'è n'è uno molto, molto pericoloso. L'antico codice di Gallifry, che fa gola a Skagra, che lo vuole usare per i suoi oscuri piani. Il dottore dovrà salvare per l'ennesima volta il nostro sonnolento pianeta e forse l'intero universo (il dottore non può mai andare in vacanza).

Il quarto dottore (Tom Baker) l'unico dottore della prima
 parte di Doctor Who arrivato in Italia. 
Il romanzo è stato pubblicato in Inghilterra nel marzo del 2012 (con modifiche apportate da James Goss per rendere più scorrevole il romanzo, con aggiunte prese dalle modifiche fatte durante le riprese), mentre qui in Italia è arrivato a ottobre 2013. Il romanzo mi ha preso fin dalle prime parole e non mi ha lasciato fino alla fine (che senso di vuoto alla fine della lettura!). Sia i personaggi primari, sia i secondari sono ben caratterizzati (sopratutto Chris e Clare). Il dottore nonostante l'aria da bonaria e gigionesca riesca ad intrigare ed appassionare il lettore, sopratutto quando rifila battute micidiali a Skagra (il cattivo del libro) o quando indossa completi ridicoli, in definitiva non potrete che adorare il personaggio. La sceneggiatura funziona perfettamente (nonostante il lavoro frettoloso di Douglas, in parte corretto da Roberts) con molti elementi qui quo pro nella prima parte, mentre nella seconda abbondano i colpi di scena. L'humour inglese di Douglas Adams è ben presente fin dalla prima frase e sono sicuro che vi farà cacciare qualche risata. La scrittura risulta scorrevole e non pesante per il lettore.Mi sono divertito molto a seguire le avventure di questo dottore  dalla sciarpa chilometrica. Se siete appassionati whovian o semplici lettori di fantascienza vi consiglio caldamente questo romanzo, anche i lettori occasionali o coloro che per la prima volta si affacciano al mondo del dottore rimarranno soddisfatti (Attenzione la lettura dei romanzi o la visione degli episodi di Doctor Who sono ad alto rischio di assuefazione, si declina ogni responsabilità :P ) . Potreste accompagnare la lettura del libro con una buona tazza di tè (consiglio un tè nero).


Parliamo del secondo romanzo. La Città della morte



Questo secondo libro non mi è piaciuto quanto il primo, sarà che la storia originariamente fu scritta da David Fisher (che a causa del suo divorzio non era puù disponibile per riscrivere la sceneggiatura) e solo successivamente venne chiamato Adams per modificarla. Questa avventura del dottore rispetto a Shada fu messa in onda dal  29 Settembre al 20 Ottobre 1979, risultando ad oggi una delle storie più amata della prima generazione di Doctor Who (ben 16 milioni di spettatori). Questa storia vede sempre la presenza del quarto dottore (Tom Baker)


La trama vede Il Dottore porta Romana in vacanza a Parigi. Peccato che come sempre il dottore abbia un'incorreggibile abilità ad trovare i periodi peggiori per andare in vacanza. Di fatti il 1979 si rivela tutt'altro che una buona annata per i nostri signori del tempo. Tra Monna Lisa rubate, macchine del tempo fatte in casa, il mistero dalla nascita della vita sulla terra, la rinascita dei Jagaroth. Tutto è nelle mani del dottore, in palio c'è la sopravvivenza del nostro pianeta.

Il Dottore e Romana
Romanzo carino, ma che non mi ha conquistato quanto il primo. La trama funziona, ma non produce abbastanza mordente per i miei gusti, ne il cattivo aiuta (una sottospecie di conte di Cagliostro alieno). I personaggi secondari sono ridotti all'osso, praticamente di meritevoli si salvano solo Duggan e la Contessa. Alcuni spunti sono carini, per esempio la storia dietro il dipinto  della Mona Lisa, ma non riescono a soddisfare pienamente. Sicuramente guardarlo in tv darà maggiori soddisfazioni, ma nel romanzo si sente che manca qualcosa. Lo stesso inizio del romanzo si adatta più ad essere filmato che ad essere letto. Il conte e la contessa Scarlioni sono personaggi molto interessanti (sopratutto la contessa), la lenta consapevolezza del conte della sua vera natura aliena è ben scritta ed interessante. Il dottore risulta come sempre bonario e buffo ma pronto ogni volta a salvare il mondo all'ultimo secondo. Romana rispetto al romanzo precedente ha più spazio e riusciamo a vederne meglio il carattere e il forte legame che la lega al Dottore. L'humour britannico è ben presente e vi farà sicuramente sghignazzare durante la lettura. In definita consiglio anche questo romanzo, anche se non mi ha preso come il primo.

In attesa della prossima recensione vi saluto e vi lascio al tema del quarto dottore (se non ti piace vuol dire che sei un Dalek!):


        

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